Nuovo Piano Straordinario RTDb

Il “Decreto Rilancio”, ormai approvato dalla Ragioneria dello Stato ed in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevede come è ormai noto una straordinaria immissione in servizio di 4.940 ricercatori (i 1.607 già previsti nel decreto milleproroghe, più altri 3.333) dal 1 gennaio 2021. Si tratta di un’eccellente notizia, prima di tutto perché dimostra che, almeno in questa fase, l’università viene considerata come uno dei “luoghi” del rilancio e non come una spesa da tagliare. Questo fa ben sperare per il futuro, anche se si dovrà vedere se tale impostazione sarà mantenuta quando verrà il momento di rientrare dal consistente incremento del debito pubblico che le misure di rilancio necessariamente determineranno.

La prima questione che si pone è quella della distribuzione tra gli atenei italiani. Il tema è estremamente importante, in quanto il decreto determina un incremento della popolazione docente in Italia nell’ordine del 10% (essendo oggi circa 50.000 i docenti universitari) e pertanto una distribuzione poco equa avrebbe pesantissime ripercussioni anche sul futuro. Nella ripartizione del marzo 2019 del ministro Bussetti – il precedente Piano Straordinario – l’Università di Palermo ha ricevuto il 2,45% delle risorse complessive, nonostante la sua popolazione docente pesasse per il 3,04% e il Costo Standard per gli studenti in corso per il 2,61% su base nazionale. Ancora peggio era andata nel 2018 con la ministra Fedeli, quando UNIPA si era vista assegnare solo l’1,86% delle risorse.

Spero che i vertici dell’Ateneo stiano mantenendo attente e dirette interlocuzioni con il ministro Manfredi – e magari con il ministro del Sud Provenzano – per assicurare una percentuale di assegnazione di risorse alla nostra università e agli altri atenei del meridione tale da evitare un’ulteriore crescita della disomogeneità nel sistema universitario nazionale.

Se la percentuale di risorse attribuita al nostro Ateneo fosse pari a quella del 2019, ci si dovrebbero attendere in questo Piano Straordinario circa 120 posizioni di RTDb, corrispondenti a 60 Punti Organico, che potrebbero salire a circa 140 (e 70 P.O.) se la percentuale di assegnazione fosse più prossima al peso effettivo dell’Università di Palermo.

E’ opportuno ricordare inoltre che si attende anche la distribuzione tra gli atenei di 1.000 posizioni da Associato riservate a Ricercatori a Tempo Indeterminato, come già previsto nel decreto milleproroghe, per i quali si prevede la presa di servizio nel 2022. In questo caso possiamo prevedere l’assegnazione al nostro Ateneo di circa 25 posizioni, corrispondenti a circa 5 P.O.. 

Una volta assegnate all’Ateneo, le risorse aggiuntive dovranno essere distribuite tra i dipartimenti, verosimilmente sulla base delle percentuali già utilizzate per la distribuzione dei P.O. per RTD del primo anno della Programmazione 2020-22. Facendo riferimento al numero ipotizzato di 120 nuove posizioni, la distribuzione sarebbe la seguente:

I dipartimenti avranno quindi a disposizione un numero significativo di risorse aggiuntive per la programmazione, che ovviamente dovranno essere necessariamente vincolate a posizioni di RTDb. E’ importante tuttavia evidenziare che tali risorse permetteranno di rafforzare anche il canale delle progressioni di carriera, dando importanti chance aggiuntive anche ai numerosi Ricercatori e Associati abilitati che nell’attuale programmazione non trovavano possibile collocazione, data la limitatezza delle risorse finora messe a disposizione per le progressioni. Le posizioni di RTDb che i dipartimenti avevano già previsto nella programmazione triennale potranno infatti essere coperte con le nuove risorse del Piano Straordinario, liberando Punti Organico che potranno essere destinati alle progressioni o a nuovi RTDa. Analogamente, una parte delle proroghe degli RTDa che i dipartimenti avevano inserito nella programmazione triennale potrebbero essere trasformate in RTDb – sempre coperti sul Piano Straordinario – liberando così le risorse destinate a quelle proroghe per possibili progressioni di carriera o per nuovi RTDa.

E’ ovvio che, per consentire il rafforzamento del canale delle progressioni, si richiede una modifica della delibera quadro sulla programmazione, rivedendo le percentuali delle risorse impegnate dall’Ateneo in modo da aumentare l’aliquota destinata alle progressioni. Sono certo che questo tema sia già stato preso in considerazione dal CdA e che si procederà in questa necessaria direzione.

Un’ultima questione che vorrei richiamare riguarda le conseguenze future del Piano Straordinario in termini di impegno di Punti Organico e di risorse finanziarie a carico dell’Ateneo. Come è noto, per un RTDb è necessario impegnare 0,5 P.O., cui se ne devono aggiungere 0,2 all’atto del passaggio ad Associato e pertanto in teoria si richiederebbe nel 2024 l’impegno di ulteriori 24 P.O. (cioè 0,2 x 120). Per l’Università di Palermo, in realtà, l’impegno da prevedere sarà probabilmente molto inferiore, in quanto tante posizioni di RTDb saranno verosimilmente vinte da ex titolari di contratti di RTDa (o attuali titolari), per i quali l’Ateneo ha già accantonato una certa quantità di Punti Organico. In questi casi quindi non sarà necessario aggiungere Punti Organico al termine del contratto da RTDb, essendo già stati raggiunti (e magari superati) i 0,7 P.O. complessivamente necessari per un Associato.

Ovviamente, al di là dell’impegno di Punti Organico, si deve mettere in conto il consistente impegno economico del passaggio da RTDb ad Associato per 120 unità di personale nel 2024. Anche da questo punto di vista la situazione appare abbastanza favorevole, in quanto il decreto prevede per gli RTDb del Piano Straordinario una retribuzione incrementata del 20% rispetto a quella minima ed il mantenimento di questo importo anche a regime. Pertanto, per ogni passaggio l’Ateneo dovrà pagare solo la differenza tra il costo dell’Associato (circa 71.400 €) e la parte riconosciuta dal decreto (60.000 €), per un costo complessivo di circa 1.368.000 €. Si tratta di un importo certamente non trascurabile, ma che non può indurre eccessive preoccupazioni considerando l’enorme – e tutto sommato imprevisto – vantaggio della nuova immissione di RTDb per l’Ateneo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scroll Up