Aggiornamenti (positivi) sulla programmazione 2020-22

Il CdA dell’Università di Palermo, dopo avere approvato nel mese di ottobre la delibera quadro sulla programmazione del personale per il triennio 2020-22, ha proceduto all’attribuzione ai dipartimenti dei Punti Organico (P.O.) per il 2020. Nella nuova delibera si rilevano alcuni importanti elementi positivi, che riducono, purtroppo senza superarle del tutto, le preoccupazioni qui precedentemente espresse.

Come ricorderanno i lettori di questo blog, uno dei problemi a mio parere emergenti dalla delibera quadro era infatti la sproporzione tra i P.O. destinati agli RTD e quelli, troppo limitati, riservati alle progressioni. Tale sproporzione è stata in parte ridotta, essendo stato chiarito nella delibera che, contrariamente a quanto l’amministrazione aveva fatto fino ad ora, i P.O. relativi ai passaggi da RTDb a professore associato (PA) devono essere computati sulla voce RTD e non su quella delle progressioni, che in questo modo rimane interamente riservata a ricercatori a tempo indeterminato (RU) e PA dell’ateneo e alla chiamata di esterni. Il CdA in questo modo chiarisce un punto che, a mio parere, avrebbe dovuto già risultare assolutamente evidente, dal momento che già la delibera relativa al triennio 2017-19 (confermata per il 2020-22) prevedeva che a regime il percorso per PA implicasse l’impegno di 0,3 P.O. per la posizione di RTDa, 0,2 per la proroga e 0,2 per il passaggio a RTDb, tutti ovviamente computati sulla quota RTD e non sulle progressioni. Il chiarimento avvenuto non aumenta ovviamente le risorse complessive, ma, esplicitando un’interpretazione finalmente coerente con la delibera quadro, permette di aumentare la quota disponibile per le progressioni.

Tale scelta appare tuttavia condivisibile solo in un quadro di risorse crescenti, dal momento che non sarebbe in alcun modo corretto né opportuno ridurre le risorse per i nuovi ingressi degli RTDa e per la prosecuzione della carriera di quelli attualmente in servizio. Ciò che è necessario, quindi, è aumentare le risorse per le progressioni senza ridurre quelle per gli RTD e, cioè, non limitandosi a spostare P.O. da un canale all’altro (come invece avviene in questo caso).

L’aumento di risorse per le progressioni appena richiamato viene, tuttavia, limitato dalla circostanza che, nel corso del 2020, si prevedono numerose entrate in servizio di PA del Piano Straordinario 2019 e numerosi passaggi da RTDb a PA, costringendo ad aumentare il peso degli esterni. A fronte di 16,57 P.O. per le progressioni, infatti, ai dipartimenti sono stati distribuiti solo 11,26 P.O. (cui si aggiungono circa 0,4 P.O. accantonati per il cofinanziamento di chiamate di vincitori di progetti europei) e pertanto l’incidenza effettiva della quota per gli esterni (poco meno di 5 P.O. su 16,57) è prossima al 30% rispetto all’assegnazione del 2020 ai dipartimenti.

Sulla base di quanto detto, quindi, sono al momento disponibili per il 2020 circa 11,7 P.O. per le progressioni dei RU e PA dell’Ateneo.

Un altro elemento positivo è rappresentato dall’indicazione del CdA, ripresa nella nota del Rettore ai dipartimenti, che per gli anni 2021 e 2022 si potrà fare riferimento ad un impegno di risorse annuale pari a quello del 2020. In questo modo il CdA si è di fatto implicitamente impegnato ad aumentare i P.O., in quanto, avendone assegnati 44 su 112 nel 2020, ne sarebbero rimasti 68 per il biennio 2021-2022 e, cioè, in media 34 per anno. L’indicazione ai dipartimenti di programmare “come se” i P.O. distribuiti fossero globalmente 44 per anno, equivale quindi a raggiungere quota 132 e, cioè, ad aggiungerne 20. Ritengo che sarebbe stato meglio aggiungere esplicitamente questi 20 P.O., ma l’impegno del CdA mi pare comunque un’ottima notizia di cui prendere atto e che sicuramente ridurrà le difficoltà dei dipartimenti nel definire la propria programmazione.

L’ultimo passaggio positivo, questa volta indipendente dalle decisioni dell’Ateneo, è l’inserimento nel Decreto Milleproroghe (a questo link il testo della conversione in legge del decreto, in cui la parte di interesse si trova alle pagg. 15 e 16) del finanziamento di circa 1.600 posizioni di RTDb per il 2021 e di circa 1.000 di PA, riservate a RU, per il 2022. L’assegnazione di queste risorse agli atenei è prevista con decreti ministeriali, da emanare rispettivamente entro 60 e 90 giorni dalla conversione in legge del milleproroghe e, quindi, prima dell’estate. Sulla base di quanto avvenuto in passato, l’assegnazione per il nostro Ateneo dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 P.O. per RTDb (circa 40 posizioni) e 5 P.O. per PA (25 posizioni), con l’auspicio che vengano utilizzati rispetto al passato criteri maggiormente rispondenti alle dimensioni del nostro ateneo, i quali potrebbero in questo caso portare ad un’assegnazione di circa 24 P.O. per RTDb e 6 P.O. per PA.

Riepilogando, quindi, rispetto alla iniziale previsione di 112 P.O., si profila un incremento “promesso” dal CdA di 20 P.O. ed un incremento da piani straordinari di circa 25 P.O. (ma potrebbero anche essere un po’ di più).

Una domanda che nasce spontanea e alla quale in questo momento (a chi scrive) manca una risposta è: si tratta degli “stessi” P.O. aggiuntivi (e, cioè, i piani straordinari serviranno per coprire, con qualche eccedenza, l’incremento di 20 P.O. promesso dal CdA) ovvero dovremo aspettarci un incremento complessivo di 45 P.O. (in tal caso, il CdA impegnerebbe 20 P.O. aggiuntivi su risorse di ateneo e, in più, gli altri 25 P.O. dei piani straordinari)?

Nella tabella che segue viene stimata la condizione complessiva che si determinerebbe nel primo caso e, cioè, se ai 112 P.O. iniziali si aggiungessero SOLO i due piani straordinari (considerando per essi rispettivamente 20 e 5 P.O.). In tale stima viene ipotizzato che le risorse per il piano RTDb, come avvenuto negli anni passati, vengano distribuite tra le diverse voci sulla base delle percentuali della delibera quadro e che invece quelle del piano associati siano interamente destinate alle progressioni dei RU. Essendo stati assegnati 44 P.O. nel 2020 e rimanendo quindi 34 P.O. per ciascuno degli anni 2021 e 2022, l’aggiunta dei piani straordinari porta alle assegnazioni, riportate nella prima riga della tabella, di 44 P.O., 54 P.O. e 39 P.O., rispettivamente, negli anni 2020, 2021 e 2022, distribuite sulle diverse voci come riportato nelle righe successive1:

In questa ipotesi più “restrittiva” i dipartimenti potrebbero mettere in conto per il futuro, rispetto a quanto ottenuto nel 2020 per le progressioni, un aumento di risorse del 30% circa per il 2021 e del 15% circa per il 2022. Si tratta quindi comunque di una situazione più favorevole rispetto all’indicazione attuale di programmare per il triplo delle risorse del 2020. Per la voce RTD, invece, i dipartimenti potrebbero aspettarsi un incremento del 20-25% per il 2021 ed una corrispondente riduzione percentuale per il 2022 rispetto a quanto ottenuto nel 2020 (e quindi per gli RTD verrebbe sostanzialmente confermata l’indicazione ai dipartimenti di programmare nel triennio per il triplo delle risorse assegnate nel 2020).

Nella tabella che segue viene mostrata per ciascun dipartimento una stima delle assegnazioni di P.O. per la voce delle progressioni “interne” (più correttamente, per concorsi da bandire ex art. 18 comma 1 ed ex art. 24 comma 6) nell’ipotesi che il CdA aggiunga a quanto previsto nella delibera quadro solo le risorse dei piani straordinari. Tale stima viene effettuata sulla base di quanto riportato nella precedente tabella ed utilizzando le percentuali di assegnazione ai dipartimenti del 2020. La tabella riporta anche il numero di RU e PA abilitati alla II e alla I Fascia (i valori sono stati estratti automaticamente dal sito ASN e contengono sicuramente alcune imprecisioni dovute alle omonimie), la quantità di risorse necessarie per la loro chiamata e, infine, la percentuale di abilitati di ciascun dipartimento che, nelle condizioni considerate, avrebbero una chance di progressione nel triennio.

Come si vede, in questa ipotesi la percentuale di RU e PA abilitati che potrebbero avere una chance di progressione nel prossimo triennio sarebbe ancora molto bassa, con un valore medio di poco superiore al 40% nell’Ateneo. Nei singoli dipartimenti le condizioni sarebbero molto diverse, in conseguenza delle differenze nelle assegnazioni di P.O. e nel numero di abilitati, con percentuali variabili tra il valore prossimo al 70% del dipartimento di Giurisprudenza e quelle prossime al 30% dei due dipartimenti di area medica BIND e DICHIRONS, del DARCH e di STEBICEF. Solo 4 dipartimenti potrebbero offrire ai propri abilitati percentuali di progressione superiori al 50%, mentre per gli altri 12 i valori sarebbero sempre inferiori.

Questi numeri mostrano in maniera evidente che, nonostante l’approvazione dei piani straordinari, la situazione delle chiamate dei docenti abilitati rimane particolarmente critica.

Affinché tale criticità possa essere superata e si possa dare seguito alle legittime aspettative di progressione di un’elevata percentuale dei docenti abilitati, quindi, ritengo indispensabile che il CdA aggiunga un numero significativo di P.O. all’iniziale impegno triennale e ai piani straordinari, un’aggiunta la cui sostenibilità economica è stata ampiamente discussa su questo blog. Su questa linea si è già espresso con chiarezza il prof. Scialdone il quale, come apprendiamo dal resoconto dell’ultima seduta da lui stesso redatto, ha dichiarato che “se nei prossimi anni non dovessero giungere notizie negative riguardanti l’assegnazione del FFO, ritiene molto probabile che i P.O. assegnati ai dipartimenti nell’ambito del triennio aumenteranno”, aggiungendo che “si dovranno verosimilmente aggiungere a questo ammontare anche i P.O. derivanti dai probabili piani straordinari discussi durante le comunicazioni”. Credo che tale impostazione, che mi sembra condivisa anche dal resto dei componenti del CdA (almeno di quelli di cui è noto il punto di vista), sia quella più corretta e auspico quindi che venga al più presto fatta propria dall’organo nel suo complesso.

In definitiva, quindi, credo che la situazione complessiva risulti molto più favorevole di quanto si poteva dedurre sulla base della delibera quadro triennale, ma con forti criticità ancora persistenti per i RU e, soprattutto, per i PA abilitati. E’ quindi necessario mantenere una forte attenzione su questo tema, per assicurare che l’attuale intenzione del CdA di aumentare ulteriormente le risorse trovi effettiva possibilità di applicazione.


1 Per il 2022 le assegnazioni per TAB e RTDb sono state calcolate applicando le percentuali del 15% e del 47% alla originaria dotazione di 34 P.O., mentre quelle per le progressioni sono ottenute sommando i 5 P.O. del piano straordinario al 38% di 34 P.O.. Inoltre, nel calcolo degli esterni, al 20% delle voci progressioni è stato aggiunto nella Tabella il 20% dei P.O. relativi ai passaggi da RTDb a PA, stimati per ciascuno degli anni 2021 e 2022 nella misura di 4,6 P.O come riportato nella delibera per il 2020.

Un pensiero riguardo “Aggiornamenti (positivi) sulla programmazione 2020-22

  • 1 Marzo, 2020 in 10:00 pm
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    Caro Enrico, l’articolo è come sempre chiarissimo. Tra l’altro finalmente sono palesi i dati degli abilitati presenti nei vari Dipartimenti. Il pericolo è davvero che si creino liste di abilitati (soprattutto Associati) che non possono essere chiamati entro il periodo di validità dell’abilitazione acquisita. Penso soprattutto ai colleghi over 60 che percepiscono come alto il rischio che possa svanire il sogno di una vita. Ciò si rivelerebbe un tremendo boomerang per l’Ateneo per le conseguenze in termini di motivazione, ma soprattutto di produttività e disponibilità a ricoprire incarichi. Con 54 punti organico, da reperire nel triennio, si risolverebbe il problema.

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