Proposte per il Regolamento del CdA dell’Università di Palermo

Si riportano nel seguito alcune proposte di modifica del Regolamento di funzionamento del CdA dell’Università di Palermo avanzate nel giugno scorso dal prof. Massimo Midiri, dalla prof.ssa Elisa Romano, dal sottoscritto Enrico Napoli e da altri consiglieri. La proposta non è stata ancora discussa, ma probabilmente lo sarà in una delle prossime sedute del CdA.

Lo scopo di queste modifiche, in buona parte mutuate pedissequamente dal corrispondente Regolamento dell’Università di Bologna, è quello di favorire una maggiore e più diretta interazione tra la Comunità Accademica ed il Consiglio di Amministrazione.

Per ogni modifica si riporta il testo ed un breve commento con le motivazioni della proposta. Il testo del Regolamento vigente è raggiungibile a questo link.

ART. 3 [le modifiche proposte sono indicate in grassetto]

Gli argomenti da trattare, espressi nell’avviso in modo chiaro, debbono essere indicati secondo un ordine progressivo. La trattazione degli argomenti deve avvenire secondo l’ordine stabilito nell’avviso di convocazione; tuttavia il Consiglio, una volta riunitosi, può mutare l’ordine di trattazione degli argomenti, su proposta del Presidente, o di un numero di tre Consiglieri per giustificati motivi. Ulteriori ordini del giorno possono essere proposti e comunicati in aggiunta a quello principale, sino all’apertura dell’adunanza, per problemi riconosciuti urgenti dal Rettore-Presidente, e portati contestualmente a conoscenza del Consiglio di Amministrazione con idonea documentazione.

Il Rettore provvederà ad iscrivere all’ordine del giorno di una della successiva seduta, e comunque non oltre la seconda seduta ordinaria successiva, argomenti richiesti per iscritto da almeno 3 Consiglieri previa istruzione degli stessi da parte dell’Amministrazione o dalla Commissione Permanente competente per materia. Nel caso in cui la richiesta sia avanzata dalla Commissione, questa predispone una proposta di delibera, che viene trasmessa al Direttore Generale almeno 10 giorni prima della data prevista per la seduta. Il DG nomina il Responsabile del Procedimento, che integra la proposta pervenuta con un’attività istruttoria, relativa agli aspetti tecnici, giuridici e/o finanziari, che viene sottoposta all’esame della Commissione con le procedure di cui all’art. 26.

Nei casi in cui l’attività istruttoria del RUP preveda una particolare complessità e non siano state indicate dai proponenti specifiche ragioni di urgenza, l’argomento può essere proposto per la trattazione nella successiva seduta utile. Il DG dà comunicazione durante la seduta successiva alla richiesta delle ragioni che hanno motivato il differimento della trattazione.

Lo scopo di questa modifica è quello di consentire ai componenti del CdA, tramite le Commissioni permanenti, di proporre i testi da sottoporre a delibera, senza dovere necessariamente attendere che ciò venga fatto dagli Uffici dell’Ateneo. Attualmente, infatti, le delibere vengono portate in discussione solo quando il Responsabile del Procedimento ha completato l’istruttoria (per la quale non è previsto alcun termine) e quando il Dirigente dell’Area ed il Direttore Generale abbiano approvato la proposta con il proprio “visto”. Pertanto, se anche tutto il CdA fosse convinto, ad esempio, della necessità di modificare un Regolamento di competenza dell’Organo e facesse richiesta di inserimento del punto all’Ordine del Giorno, dovrebbe comunque attendere la definizione dell’iter prima richiamato, rispetto al quale non è prevista alcuna scadenza.

La proposta non supera in alcun modo la necessità di una preventiva attività istruttoria degli Uffici, limitandola però agli aspetti tecnici, giuridici o procedurali e senza alcuna possibile confusione con le decisioni di carattere politico di esclusiva competenza dell’Organo di Governo.

 

Art. 5 bis – Documentazione [Articolo interamente nuovo]

1. La documentazione relativa agli argomenti oggetto di trattazione iscritti all’Ordine del Giorno è messa a disposizione dei componenti, per via telematica, quanto prima possibile e in ogni caso, di norma, almeno cinque giorni prima della data della riunione, salvo che per temi urgenti.

2. Negli stessi termini di cui al comma 1 del presente articolo, la documentazione relativa agli argomenti oggetto di trattazione iscritti all’Ordine del Giorno, ad eccezione della documentazione da considerare strettamente riservata, è messa a disposizione, sempre per via telematica, anche dei Direttori di Dipartimento, dei Presidenti di Scuola, nonché dei professori, dei ricercatori e del personale tecnico amministrativo strutturati all’interno dell’Università di Palermo, nel rispetto dei principi normativi in materia di tutela dei dati personali.

3. Gli atti relativi ad ogni seduta del Consiglio di Amministrazione rimangono disponibili on line per i professori, ricercatori e personale tecnico amministrativo strutturati di cui al comma 1 bis del presente articolo, sino alla pubblicazione, nell’apposita sezione del Portale Intranet di Ateneo, delle relative delibere.

4. L’unità organizzativa competente all’istruttoria della proposta di delibera redige le

relazioni nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali ed è responsabile del contenuto degli atti da essa inseriti nell’apposito data base.

La proposta, mutuata dal Regolamento dell’Università di Bologna, in cui è formulata esattamente negli stessi termini, intende consentire a tutta la Comunità Accademica l’accesso alla documentazione che verrà sottoposta all’approvazione del CdA. In una nota, successiva alla originaria proposta, insieme agli altri Consiglieri abbiamo chiarito che l’intenzione è quella di mettere a disposizione della comunità accademica le sole Relazioni dei Responsabili del Procedimento e non l’intera documentazione allegata, nella quale potrebbero essere presenti elementi passibili di violazione della privacy di qualche soggetto. Ovviamente anche le Relazioni dei RUP potrebbero essere soggette a tale problema, ma già adesso sono pubblicate nei Verbali della seduta (dopo la loro approvazione), accessibili a tutto il personale UNIPA, salvo verifica del rispetto della privacy dei soggetti coinvolti. Pertanto la proposta comporterebbe solo un’anticipazione della pubblicazione di atti che già adesso vengono comunque pubblicati (ma uno o due mesi dopo la seduta).

Lo scopo della proposta è evidentemente quello di consentire a tutto il personale UNIPA di fare pervenire ai consiglieri eventuali suggerimenti o indicazioni su qualcuno dei temi in discussione, aumentando in questo modo il livello di consapevolezza degli stessi consiglieri, ai quali certamente potrebbe sfuggire qualche aspetto (si ricordi che nel CdA siedono solo 4 docenti interni all’Ateneo, per i quali è impossibile avere contezza di tutti gli aspetti delle delibere approvate).

 

Art. 7 bis [Articolo interamente nuovo]

Alle sedute del Consiglio di Amministrazione partecipano solo gli aventi diritto. Ad eccezione dei punti all’ordine del giorno riguardanti persone, le sedute possono essere rese pubbliche per decisione della Presidenza o della maggioranza dei presenti.

La proposta, anche questa mutuata dal Regolamento dell’Università di Bologna, fa riferimento a circostanze certamente eccezionali e di estrema rilevanza, che potrebbero rendere opportuna in rarissimi casi una discussione aperta all’intera Comunità Accademica (ad esempio, radicali modifiche dello Statuto). 

 

Art. 28 bis [Articolo interamente nuovo]

Il componente del Consiglio di Amministrazione è tenuto a non divulgare gli atti e informazioni riservati, conosciuti per l’assolvimento del mandato istituzionale, e ad assicurare la collegialità di formazione e manifestazione pubblica della volontà dell’Organo, salva la possibilità di raccogliere elementi di valutazione sui temi oggetto di trattazione e di rappresentare la posizione assunta nell’Organo interloquendo con la comunità universitaria ed a tal fine discutere con la medesima le informazioni e le decisioni portate all’attenzione del Consiglio di Amministrazione, con esclusione degli atti a contenuto riservato.

La proposta, ancora una volta mutuata dal Regolamento dell’Università di Bologna, mira a definire con chiarezza i confini dell’obbligo di riservatezza dei componenti del CdA, senza inibire la possibilità di un confronto diretto con la comunità universitaria.

2 pensieri riguardo “Proposte per il Regolamento del CdA dell’Università di Palermo

  • 5 Novembre, 2018 in 9:03 am
    Permalink

    Mi sembra una proposta molto buona. Il “modello bolognese” potrebbe essere utilizzato anche per intervenire sul regolamento del Senato accademico. Unico dubbio: a che serve la partecipazione “fisica” alle sedute? Non si potrebbe prevedere la video-fono registrazione e la possibilità, su richiesta, di collegamento audio-video?

    Risposta
    • 7 Novembre, 2018 in 10:35 am
      Permalink

      Grazie, Elisa. Si, quelle proposte andrebbero benissimo anche per il Senato, mi pare.
      Sulla partecipazione fisica, hai ragione, probabilmente non è molto utile e sarebbe meglio eventualmente consentire il collegamento audio-video. In ogni caso, si tratterebbe certamente di ipotesi molto rare, in momenti particolarmente importanti in cui una partecipazione “corale” si rendesse opportuna.
      Grazie per il commento.

      Risposta

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